Storie di ADHD Life Coaching
Alessandro è un giovane poco più che ventenne che vive con la sua famiglia. Ha ricevuto la diagnosi di ADHD a circa 10 anni grazie a un insegnante che aveva notato la sua tendenza a distrarsi facilmente. E’ una persona socievole e sincera, caratterizzata da una forte tenacia, anche se talvolta percepita come testardaggine. La sua passione per la cucina lo ha portato a formarsi nel settore e ora lavora da un paio di anni in una prestigiosa pizzeria, dove mostra grande responsabilità. Arriva al percorso di coaching su invito del neuropsichiatra infantile che lo segue
sin da bambino: dopo anni di terapia psicologica è giunto il momento di un intervento che consenta di acquisire strumenti concreti per raggiungere un’autonomia adulta.
Marina è una designer di circa 30 anni che ha cercato online un ADHD Coach, dopo aver ricevuto la diagnosi di ADHD combinato circa un anno fa. In precedenza, le era stata diagnosticata un’ansia generalizzata e, per anni, aveva seguito diversi percorsi psicoterapeutici individuali e di gruppo. Lo scorso anno, la sua terapeuta, vista la persistenza delle difficoltà di organizzazione e pianificazione nonostante i vari interventi, ha sospettato un ADHD e ha inviato Marina a fare ulteriori approfondimenti. Attualmente non le è stato proposto alcun farmaco, e sta continuando il suo percorso di psicoterapia. Marina lavora come libera professionista, è molto capace nel suo lavoro, ma ha tempi di consegna troppo lunghi, cosa che le causa un continuo stress legato al lavoro.
Andrea è un impiegato di commercio a cui è stato consigliato un percorso di coaching per ADHD dal suo psicologo poco dopo aver ricevuto una diagnosi di ADHD combinato. Ha ottenuto la diagnosi da adulto, a seguito di ricerche personali e del consiglio della sua compagna. Si è sempre sentito diverso, non riuscendo a capire come mai non riusciva a fare le cose come gli altri. Negli ultimi anni, la convivenza ha messo in evidenza il suo comportamento disfunzionale rispetto a impegni, scadenze e alla gestione organizzata della quotidianità. Ha iniziato da poco il trattamento farmacologico e sta seguendo un percorso terapeutico per comprendere meglio il suo ADHD e lavorare su sintomi specifici, come l’impulsività. Andrea è stanco del suo attuale lavoro, che non lo soddisfa, e teme di ritrovarsi disoccupato, come è già accaduto anni fa. Vorrebbe candidarsi per un nuovo lavoro, che però richiede un anno di formazione. Questo nuovo lavoro gli permetterebbe di guadagnare di più, avere maggiori soddisfazioni e concretizzare progetti familiari con la sua compagna.
Laura è una ragazza di 22 anni, che cerca un ADHD Coach su consiglio della sua psicoterapeuta. Si è sempre sentita “diversa” e giustifica le sue difficoltà nel “fare come gli altri” con caratteristiche tipiche dell’ADHD. Attualmente non le è stato proposto alcun farmaco e sta seguendo un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale. Sente la necessità di concretizzare vari obiettivi di vita, che tende a procrastinare, pur comprendendone l’utilità.